Uscita Easy più o meno    
    con pranzo da Gennaro Fontana    





  Bruno , Xenia , Gennaro , Angelo  
  Maurizio
e Marco.  


27 agosto 2024


scrive Maurizio Cittadini:

Da buon pensionato propongo una uscita infrasettimanale (sennò a cosa serve essere andato in pensione? Tanto varrebbe rimanere al lavoro!).
Riprendo una idea di Marco che la settimana scorsa si è trovato bene da Gennaro Fontana a feraxi e di Angelo che da subito aveva proposto un giro in moto con pranzo lì.
Aderiscono, oltre a me, Marco, Angelo, Bruno e Xenia.
Alle 11 ci vediamo al kalabar attrezzati come di consueto.
Partenza per Monte paulis con prima tappa a dispensa Sanguineti.



Da lì ripartiamo verso gutturu frascu con la proposta di Marco di girare a santa Barbara per proseguire a Villasimius su asfalto e quella di Bruno di passare da Minni Minni.
Andando verso gutturu frascu chiudo il gruppo e guidando dietro Marco, mi rendo conto che ha l'ammortizzatore posteriore completamente scarico; in pratica funziona solo la molla.
Glielo dico e conferma. Meno male che va piano !
A gutturu frascu la spunta Marco per quanto riguarda il percorso ricordando che il giro deve essere di relax.
Altra idea di Bruno è quella di fare una variante sterrata dai tornanti in salita per Villasimius fino a porto sa ruxi, ma anche questa viene bocciata da Marco.
Sosta dal caddozzone fronte serpentara e poi leri leri fino a feraxi.






Per fortuna a feraxi c'è stato uno scroscio (solo lì!) qualche ora prima e nei tornanti in sterrato non si alza la polvere.
Quando arriviamo dobbiamo lasciare le moto incustodite e quindi ognuno tira fuori il suo lucchetto: io ce l'ho ma mi sono dimenticato la chiave, Xenia se l'è dimenticato del tutto! Rimedia Gennaro che ci fa portare le moto fino al chiosco.



Pranziamo con soddisfazione bevendo birra alla spina (ha solo non filtrata!).
Gennaro ci fa compagnia ricordando persone e moto.
Nel chiosco, quasi come insegna, domina la XT 500 di Gennaro con ornamenti di maglie e di foto di moto d'epoca.









Varie foto di rito e si riparte verso castiadas per fare benzina.
Passiamo da capo ferrato, olia speciosa e solo più tardi Marco mi dice che sarebbe voluto passare da colostrai: pazienza.
A Castiadas facciamo benzina e andiamo per monte paulis; io e Angelo giriamo ai motocarri (apixedde secondo la conoscenza di angelo).
L'ultima volta ero passato con il 350 almeno un anno fa senza particolari problemi.
Ricordo che l'impressione era stata che in qualche modo fosse più agevole che in passato.
In realtà alla prima rampa sassosa con gradone finale cado e mi si spezza la leva della frizione quasi del tutto; rimane un moncherino di due centimetri.



Inoltre prendo una botta al costato.
Angelo è andato avanti mentre facevo pipì. Che faccio? Salire nella mula dei motocarri senza frizione è tosta! Ci provo.
Cado altre due volte poi trovo l'abbrivio e riesco ad andare.
Raggiungo Angelo che era incasinato in un tratto in pietre che secondo me ha affrontato troppo lentamente. Facciamo una sosta per riposarci e poi riparto.
La moto tira come una bestia e mi porta su .
Io cerco il tracciolino più battuto e non uso la frizione se non per qualche istante con notevole sforzo del dito.
Arrivato ad un pianoro prima delle ultime rampe mi fermo ad aspettare Angelo e ne approfitto per togliere dal percorso un blocco di roccia non indifferente che secondo me è finito lì a causa delle auto fuoristrada del cui passaggio si rilevano parecchio segnali.
Bevo perché fa molto caldo e sto sudando.
Arriva Angelo.
Riparto e gli dico che lo aspetto più su anche perché non conosce la strada.
La partenza dopo il tornante è un po' problematica per le numerose pietre smosse ma poi ingrano.
Salgo senza toccare la frizione ma stando attento alle traiettorie lungo il tracciolino, a sinistra in una striscietta senza pietre , a destra dove c'è solo qualche radice, di nuovo a sinistra sul liscione di roccia, nel canale, poi fuori a destra e poi a sinistra per un tratto da fare in accelerazione tipo parabolica per evitare di finire nel sassoso.
Arrivo al pianoro finale con le due ultime curve prima dell'uscita e mi fermo ad aspettare Angelo.
Bevo.
Non arriva ancora e allora decido di sostituire la leva della frizione. Vuoto lo zaino : non c'è!
Mi sono dimenticato di rimetterla l'ultima volta che l'ho svuotato.
Chiamo Angelo ma non risponde nessuno e non sento rumore di motore.
Telefono a Marco perché, visto il lungo tempo passato, penso che magari li ha raggiunti tornado indietro.
Non è con loro .
Decido di tornare indietro .
Metto in folle e spengo il motore visto che sono senza leva della frizione.
Quando scendo, come mi succede da sempre quando faccio la mula dei motocarri in discesa, mi chiedo come possa essere salito in un posto così incasinato.
Ad un certo punto in un sobbalzo tocco accidentalmente la leva del cambio e mi si accende la moto per cui devo sforzare il dito sul moncherino di frizione per fermarmi, spegnere la moto e rimettere in folle.
Arrivo allo sterratone e trovo Angelo che mi aspetta.
Mi racconta che dopo vari tentativi di prendere trazione andati a vuoto ha deciso di tornare indietro ma non aveva possibilità di comunicarmelo perché il telefono non prendeva.
Da riprovare in futuro.
Raggiungiamo gli altri che ci aspettavano all'ingresso delle paludi





e lungo strada mostro ad Angelo le possibili uscite della mulattiera dei motocarri.
Si è fatta ora di rientrare e quindi si fa lo stradone fino al kalabar.
L'ennesima birra di giornata, offerta da Marco, ci ritempra e c'è ne torniamo stanchi e contenti.


   

           




Ciao a tutti, alla prossima !!!